
Organizzare ed erogare corsi sulla sicurezza sul lavoro è un requisito minimo per ogni datore di lavoro che abbia anche solo un lavoratore dipendente. Secondo il famoso Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011, infatti, la formazione in Italia è un obbligo di legge ai sensi del Testo unico sulla sicurezza sul lavoro (D. Lgs. 81/08).
Al di là dei meri aspetti normativi, la formazione sulla sicurezza sul posto di lavoro consente al datore di lavoro di proteggere i propri lavoratori da diversi tipi di rischio che vengono divisi in tre categorie: rischio basso, rischio medio e rischio alto. Inoltre, un corso di sicurezza per lavoratori permette alle aziende di risparmiare milioni di euro in termini di sanzioni e perdita di profitti.
Sapevi che negli Stati Uniti i datori di lavoro spendono 1 miliardo di dollari alla settimana in risarcimenti per i lavoratori? Una cifra enorme se si pensa al fatto che, queste spese, potrebbero essere facilmente evitate rispettando gli obblighi sulla formazione. La cultura della sicurezza nelle organizzazioni è importante per la tutela dei lavoratori, ma investire nella formazione dei dipendenti risulta vantaggioso anche per le aziende stesse.
Un recente studio ha calcolato che, in media, un infortunio costa al datore di lavoro circa 5 volte in più rispetto alla retribuzione del lavoratore. Proprio così: ripagare un dipendente che si è fatto male sul lavoro equivale a pagargli cinque stipendi. Il rischio che la mancata prevenzione sia più onerosa di una corretta gestione dei corsi obbligatori per dipendenti, insomma, è reale.
Eppure, nonostante i dati e i corsi di sicurezza sul lavoro obbligatori definiti dal D. Lgs. 81/08 e dal sopraccitato Accordo Stato-Regioni, in tutte le regioni d’Italia i titolari delle aziende continuano a prestare poca attenzione all’aspetto della formazione sulla sicurezza nel proprio settore, incorrendo così in inutili rischi e possibili sanzioni.
Vero è che non tutte le realtà dispongono delle risorse necessarie per organizzare e gestire un corso o un percorso di formazione ben strutturato. Per fortuna, le tecnologie digitali sviluppatesi negli ultimi anni possono porre fine a questo divario e permettere a tutti di lavorare in maniera sicura e conforme agli obblighi della legge vigente.
In questo articolo, tratteremo diversi tipi di corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro, vedremo come creare un programma formativo efficace per la tua azienda e settore, e toccheremo altri argomenti importanti, sempre in materia di salute e sicurezza, cercando di dare risposte alle tue domande su questi temi:
- Cos’è un corso di sicurezza per i lavoratori?
- Un po’ di storia della sicurezza sul lavoro in Italia
- Come automatizzare la formazione?
- Quando è obbligatorio effettuare la formazione dei lavoratori?
- Quali sono i corsi di formazione obbligatori per i lavoratori?
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Corso sulla sicurezza dei lavoratori: cos’è?
Come già accennato, in Italia, la formazione obbligatoria secondo D. Lgs 81/08 fa riferimento a uno specifico obbligo stabilito dalla normativa nel Testo Unico. In tutte le regioni e indipendentemente dal settore di attività, ogni datore di lavoro, anche con un solo lavoratore, deve portare avanti attività di prevenzione e protezione dei lavoratori e garantire la sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, siano questi semplici uffici, cantieri o impianti di produzione.
Questi adempimenti prevedono l’organizzazione e l’erogazione di corsi aziendali obbligatori, generali e specifici a seconda del codice ATECO e del rischio associato alle attività dell’azienda e alle mansioni svolte dai lavoratori. Le modalità di distribuzione, la durata e i contenuti della formazione in materia di salute e sicurezza sono stabiliti nel quadro del relativo Accordo Stato-Regioni.
In un’accezione più ampia, la formazione sui temi della sicurezza è un insieme di interventi e materiali formativi progettati per fornire ai lavoratori le conoscenze e competenze chiave di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro in sicurezza, minimizzando il rischio inerente all’ambiente di lavoro. Può trattarsi di incontri in aula, prove pratiche, lezioni faccia a faccia, sessioni domanda e risposta in forma scritta, o qualsiasi altro tipo di corso di formazione.
L’obiettivo è garantire che ogni singolo lavoratore possa partecipare almeno a un corso base di sicurezza sul lavoro per evitare rischi per sé stesso e per i propri colleghi.

Indipendentemente dalle modalità in cui si svolge, un corso di formazione per lavoratori in materia di salute e sicurezza di buona qualità deve anche illustrare quali sono le procedure e le politiche aziendali per poter identificare pericoli e rischi sul posto di lavoro e fornire delle linee guida su come segnalare gli incidenti nei luoghi di lavoro.
I livelli di rischio
Il Decreto Legislativo 81/2008 che vige in tutte le regioni d’Italia classifica le attività lavorative in tre livelli di rischio: rischio basso, rischio medio e rischio alto. A seconda della categoria di appartenenza e della classe di rischio dei suoi spazi di lavoro e del settore di attività, il datore di lavoro è tenuto a implementare misure di sicurezza appropriate e a garantire la conformità ai requisiti legali.
Gli uffici e i negozi al dettaglio sono luoghi di lavoro a rischio basso, caratterizzati da un’esposizione minima a condizioni pericolose per i lavoratori. Secondo la normativa, le misure di sicurezza negli ambienti della classe di rischio basso si concentrano su miglioramenti ergonomici, prevenzione incendi e prontezza al primo soccorso.
I settori a rischio medio includono produzione, logistica e servizi correlati all’edilizia. I lavoratori che ricoprono un ruolo in questi ambienti si trovano a dover affrontare rischi meccanici, l’esposizione a sostanze chimiche e sforzi fisici moderati. Chi ricopre un ruolo simile deve essere sottoposto a una formazione specifica sulla sicurezza. Inoltre, secondo gli articoli del decreto, gli RSPP e le altre figure incaricate devono condurre ispezioni regolari dei luoghi di lavoro per mitigare i potenziali pericoli.
Infine, i settori a rischio alto includono edilizia, estrazione mineraria, produzione pesante e assistenza sanitaria. I dipendenti di una azienda che opera in questi settori sono esposti a pericoli significativi come cadute dall’alto, esposizione a sostanze tossiche o movimentazione di macchinari pericolosi.
Qualsiasi sia il loro settore di appartenenza, i datori di lavoro sono responsabili della valutazione del rischio e dei pericoli sul posto di lavoro e dell’implementazione delle misure preventive necessarie per garantire la sicurezza dei lavoratori. Valutazioni regolari dei rischi e l’aderenza alle norme di sicurezza sono essenziali per mantenere un ambiente di lavoro sicuro in Italia.
Corso formazione sicurezza sul lavoro: un po’ di storia
Ai nostri tempi la sicurezza sul lavoro sembra scontata, ma non è sempre stato così. Fino all’inizio del secolo scorso, infatti, non esisteva neanche come disciplina e i lavoratori manuali si sottoponevano ogni giorno a rischi enormi durante i loro turni di lavoro.
Se ne iniziò a parlare con la rivoluzione industriale, alla fine del XIX secolo. La crescita del lavoro all’interno di fabbriche e opifici e l’introduzione di apparecchiature e macchine prive di misure di sicurezza di qualunque genere portò con sé evidenti problemi relativi alla salute e alla sicurezza sul lavoro, legati soprattutto alla scarsa salubrità degli ambienti e all’elevato rischio di incidenti e infortuni a carico del lavoratore.
Con l’aumentare del numero di lavoratori che si spostavano dalle campagne per lavorare in città, vennero a formarsi le grandi concentrazioni industriali che non fecero altro che amplificare il fenomeno e aumentare i rischi. La nascita della classe operaia fece aumentare la richiesta di tutela per i lavoratori in risposta al problema della sicurezza.
In Italia, possiamo distinguere tre fasi storiche fondamentali dell’evoluzione delle norme di regolamentazione in materia di salute e sicurezza e di prevenzione e protezione dei lavoratori. Tali norme, naturalmente, riflettono anche i cambiamenti dei processi produttivi e lo sviluppo delle relazioni sindacali, attraverso i seguenti periodi:
- Dal 1865 agli anni ’50;
- Dagli anni ’50 agli ’80 del Novecento;
- Dagli anni ’90 a oggi.
Il codice civile del 1865 introdusse per la prima volta il concetto di responsabilità del datore di lavoro per i danni causati ai lavoratori. A partire dal 1898, l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro diventa obbligatoria per i titolari di imprese e si stabilisce il moderno concetto dell’indennizzo economico per gli infortuni sul lavoro.

A partire dal dopoguerra, con la Costituzione repubblicana del 1948, si afferma la tutela della salute e delle condizioni di lavoro (ai sensi degli articoli 32 e 41) che trova riscontro nel riconoscimento sancito dall’art. 2087 del Codice di Procedura Civile.
Ancora oggi, questa norma è considerata una regola chiave in materia di misure antinfortunistiche. È da qui, infatti, che discende il principio che pone a carico di chiunque eserciti l’attività d’impresa in qualunque forma la responsabilità di adottare, in ogni luogo e in ogni momento, le misure necessarie a tutela dell’incolumità e dell’integrità fisica dei lavoratori. Per la prima volta, la protezione dei dipendenti diventa un obbligo per il datore di lavoro.
Negli anni ’50, il corpus normativo della sicurezza sul lavoro si amplia e si definisce, individuando, tra l’altro, obblighi specifici per ogni figura coinvolta, a vario titolo, quali datore di lavoro, dirigente, preposto e lavoratori (ai tempi, ancora non esisteva la figura del responsabile del servizio di prevenzione e protezione o RSPP). Vengono emanate specifiche norme per il settore dell’edilizia.
Gli anni ’70 vedono alcuni punti di svolta fondamentali, fortemente legati all’evoluzione della società italiana in quella fase. In particolare, lo “Statuto dei lavoratori” (L. 300/1970) riconosce la partecipazione delle organizzazioni dei lavoratori per la salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre la riforma del sistema sanitario del 1978 (L. 833/78) segna la nascita di un ente locale, cioè le attuali ASL, responsabile di vigilare e fornire informazioni in materia antinfortunistica.
Infine, dagli anni ’90 diversi successivi interventi legislativi, in applicazione delle direttive europee, hanno introdotto il concetto di valutazione del rischio e, di conseguenza, degli interventi di prevenzione, come l’uso obbligatorio di DPI (dispositivi di protezione individuale). Il passaggio dalla cultura del risarcimento del danno al lavoratore a quello della prevenzione del rischio è davvero epocale.
Dato che la formazione del lavoratore costituisce uno degli strumenti principali dell’applicazione di questi principi, negli ultimi anni, è stata posta una crescente attenzione all’efficacia e all’interattività della formazione, anche sfruttando le tecnologie di e-learning.
Come automatizzare la formazione sulla sicurezza sul lavoro
Al giorno d’oggi, la formazione dei lavoratori ricopre un ruolo fondamentale per ogni azienda, tanto da essere ritenuta un obbligo a cui ogni datore di lavoro deve adempiere.
Ai sensi della normativa del Testo unico (D. Lgs. 81/08), tutti i dipendenti devono essere sottoposti a formazione obbligatoria e partecipare ad almeno un corso di salute e sicurezza sul lavoro base di durata variabile. Spesso, al termine dei corsi obbligatori per dipendenti e di quelli di aggiornamento, viene rilasciato un attestato di partecipazione.
L’era digitale in cui viviamo offre molte possibilità al datore di lavoro o al RSPP: se un tempo la formazione sulla sicurezza sul lavoro normativa doveva avvenire in aula, le nuove tecnologie permettono di creare, erogare, gestire e distribuire corsi sulla sicurezza e-learning.
Formazione in aula VS modalità e-learning
Come già accennato in precedenza, la normativa varia in base alla appartenenza a uno o l’altro settore di attività dell’azienda, al codice ATECO e al tipo di rischio a cui i datori di lavoro sottopongono i dipendenti: rischio basso, rischio medio e rischio alto.
In generale, però, il D. Lgs. 81/08 non menziona il fatto che l’aggiornamento formativo dei lavoratori deve avvenire esclusivamente in aula e offline. Di conseguenza, ogni datore di lavoro o RSPP può scegliere la modalità con cui erogare un corso di formazione dei lavoratori: in aula, in videoconferenza, e-learning, ecc.
Per adempiere ai propri obblighi ai sensi del famoso Accordo Stato-Regioni, sempre più aziende decidono di sfruttare gli strumenti messi a disposizione dalla modalità online per creare, gestire e distribuire corsi di formazione e aggiornamento in maniera più rapida ed efficace.
Ecco alcuni vantaggi offerti dalla modalità e-learning rispetto a quella in aula:
- La formazione dei lavoratori deve avvenire periodicamente. Se portata avanti in aula e in presenza, può risultare in alti costi di trasferta per le aziende con lavoratori in diverse regioni o paesi. Se sostituiti con lezioni in videoconferenza o in modalità digitale, gli incontri possono essere seguiti da tutti i lavoratori senza costi aggiuntivi.
- La tecnologia e-learning permette di creare un solo percorso di apprendimento o aggiornamento sulla sicurezza dei lavoratori e distribuirlo ai dipendenti quando necessario, senza dover investire altro tempo o nuove risorse per organizzare un corso in aula.
- I corsi di formazione e aggiornamento online permettono al datore di lavoro o al RSPP di differenziare la formazione e dare accesso ai lavoratori in base al ruolo che ricoprono in azienda, al livello di esperienza o altre caratteristiche.
- Ogni modulo di un percorso di formazione dei lavoratori in modalità e-learning può essere facilmente organizzato in una lezione o un catalogo aziendale.
- Rispetto alla formazione in aula, un corso e-learning può contenere attività interattive, quiz e sondaggi per valutare l’efficacia del percorso di formazione e il servizio offerto.
Insomma, i corsi di formazione sulla sicurezza online sono più facili da gestire, erogare e distribuire rispetto a quelli in aula, richiedono investimenti minori di tempo e denaro e rendono più semplice valutare le conoscenze acquisite dai lavoratori e l’efficacia di un corso sulla sicurezza dei dipendenti.
Come creare corsi sulla sicurezza sul lavoro online
Quando è obbligatorio effettuare la formazione sulla sicurezza, decidere di usare la modalità e-learning per i corsi di formazione e aggiornamento dei lavoratori non è sufficiente: bisogna anche trovare gli strumenti migliori per sviluppare corsi in regola per tutte le figure professionali a cui ci si rivolge.
Dopotutto, che si tratti di datori di lavoro o di RSPP, chi ha l’obbligo di formare i lavoratori non è tenuto ad avere competenze di design e progettazione online. Per questo motivo, sempre più aziende scelgono di portare avanti le attività di formazione fuori aula con corsi creati usando iSpring Suite.
iSpring Suite è un authoring tool: un software specifico per la creazione di corsi online che si integra su PowerPoint, cioè uno strumento che ormai tutti sanno usare, ideale per la formazione obbligatoria di dipendenti e privati.

Una volta scaricato e installato, il programma aumenta esponenzialmente le possibilità offerte da PPT, aggiungendo schede inedite e funzionalità che vanno ben oltre alla semplice personalizzazione grafica delle diapositive e delle presentazioni.
Con questo software, i datori di lavoro possono creare corsi sicurezza completamente personalizzati e interattivi, sfruttando quiz, simulazioni di situazioni di lavoro e personaggi personalizzabili per coinvolgere i lavoratori della loro azienda e farli immedesimare.
Grazie a questo tipo di formazione e-learning, le aziende possono sviluppare interi percorsi di formazione sulla sicurezza nell’ambito del loro settore una volta sola e poi riproporli a tutti i dipendenti in base alle loro esigenze.
iSpring Suite mette a disposizione dei propri clienti un’assistenza clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e la possibilità di accedere a una prova gratuita di 14 giorni. Inoltre, puoi richiedere una demo live con uno specialista per scoprire tutte le funzionalità offerte dal toolkit.
Distribuzione e gestione dei corsi
In Italia esistono obblighi di formazione e informazione sulla sicurezza a cui ogni datore di lavoro deve adempiere per rispettare la normativa vigente. Il processo di formazione dei lavoratori deve essere ben strutturato e organizzato per non lasciare spazio a errori o dimenticanze.
Anche in questo caso, i potenti strumenti della formazione in modalità e-learning aiutano le aziende ad automatizzare e ottimizzare i processi. In particolare, è importante munirsi di un LMS (Learning Management System) come iSpring Learn per permettere ai dipendenti di accedere ai corsi sulla sicurezza.
iSpring Learn è una piattaforma con un’interfaccia intuitiva e multilingue, in grado di offrire una user experience di prima classe sia per i formatori che per i lavoratori. Questo LMS rispetta tutti i protocolli di sicurezza, offre un’assistenza clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e una protezione completa dei dati aziendali e degli utenti.

Per ogni argomento è possibile creare un catalogo di corsi, articoli e altri materiali da distribuire ai lavoratori a seconda delle necessità. Tutto avviene in maniera automatizzata: dalla registrazione degli utenti ai corsi alla distribuzione dei certificati di partecipazione per chi deve possedere l’attestato di formazione, fino alla creazione di report sui risultati della formazione.

I partecipanti possono accedere a ogni corso da computer o smartphone in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi luogo, e possono usare i commenti e la chat per comunicare con il formatore o i colleghi, proprio come se fossero insieme in aula. In questo modo, il lavoratore partecipa a corsi di aggiornamento di almeno 10 minuti un po’ per giorno.
Allo stesso tempo, l’azienda ottiene statistiche sui risultati della formazione, sui progressi di ogni lavoratore che segue il corso e sulle valutazioni ottenute in seguito ai quiz o alle domande presenti nei corsi. In questo modo, il datore di lavoro ha la possibilità di assistere in diretta a tutto il processo di formazione.

Ovviamente, il design della piattaforma e-learning e dei corsi è completamente personalizzabile con il brand e i colori dell’azienda.
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Quando è obbligatorio effettuare la formazione dei lavoratori?
Ma che si tratti di corsi e-learning o in aula, quali lavoratori sono tenuti a partecipare ai programmi di formazione?
Ebbene, indipendentemente dal settore di attività e dal numero di dipendenti, tutte le aziende sono tenute per leggere a formare i propri lavoratori sulla salute e sulla sicurezza sul posto di lavoro. L’erogazione di questi corsi base rientra tra gli obblighi del datore di lavoro, senza eccezioni. A volte, sono richiesti anche specifici corsi da responsabile sicurezza sul lavoro.
A questi percorsi di formazione e aggiornamento devono partecipare tutti i dipendenti dell’azienda, indipendentemente dal loro ruolo, livello di anzianità e altre caratteristiche. Spesso, per questioni di comodità, il datore di lavoro sceglie di inserire questi corsi nella procedura di onboarding per ottimizzare i tempi.
Quali sono i corsi obbligatori per dipendenti
Vediamo quindi insieme in maggiore dettaglio quali sono i corsi di formazione obbligatori per dipendenti secondo il nostro Accordo Stato-Regioni.
In Italia, tutti i lavoratori delle aziende, anche quelle con attività a rischio basso, devono frequentare almeno un corso base di formazione generale della durata di 4 ore e un corso di formazione specifica di almeno altre 4 ore.
Perciò, che si tratti di corsi in aula o e-learning, la loro durata minima deve essere di 8 ore in totale. Questo è vero sia per le aziende caratterizzate da un rischio basso, sia per quelle che rientrano nella categoria di rischio medio e rischio alto, a patto che i lavoratori in questione non abbiano accesso ai reparti produttivi, come gli impiegati degli uffici.
Le aziende il cui codice ATECO corrisponde ad attività a rischio medio o alto, invece, oltre alla formazione generale devono dimostrare di avere svolto una formazione specifica per i lavoratori, rispettivamente, della durata minima di 8 e 12 ore.

A questi corsi potrebbero aggiungersi, in base alle specifiche mansioni dei lavoratori, altri corsi specifici previsti da altre norme di settore vigenti, come ad esempio per l’uso di carrelli elevatori.
Ricordiamo che la normativa è valida per tutte le aziende registrate sul territorio di tutte le regioni italiane. Il datore di lavoro può scegliere quali e quante ore di formazione proporre in modalità e-learning e quante in modalità di studio in aula.
Infine, per determinati settori, è obbligatorio proporre ai dipendenti dei corsi di aggiornamento ogni volta che vengono acquisiti nuovi macchinari o che vengono introdotti nuovi regolamenti.
Conclusioni
Il rispetto dei requisiti di salute e sicurezza sul lavoro e, in particolare, di formazione dei lavoratori è un requisito di legge, oltre che un elemento importante per la cultura d’impresa, in quanto permette di prevenire ed evitare rischi, spiacevoli incidenti e i danni che ne possono derivare.
Spesso, le piccole imprese che non possono contare su grandi risorse e non dispongono di personale specializzato nella formazione, tendono a percepire come un peso i requisiti di formazione obbligatoria sulla sicurezza.
Ma non deve essere necessariamente così. Strumenti agili e intuitivi come iSpring Suite e iSpring Learn possono permettere a chiunque datore di lavoro di creare e distribuire facilmente i propri corsi di formazione sulla sicurezza in modalità e-learning.
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FAQ
Corso 81/08: cos’è?
Ma il corso 81/08 cos’è? Questo numero fa riferimento al Testo Unico che racchiude le principali norme previgenti in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Un corso 81/08 è quindi un corso che rispetta la normativa e permette alle aziende di rimanere in regola, formando adeguatamente i dipendenti.
Chi ha l’obbligo di formare i lavoratori
Tutti i datori di lavoro sul suolo italiano hanno l’obbligo di sottoporre i propri lavoratori ad almeno 4 ore di formazione.