La formazione ha storicamente una struttura rigida, applicata ad ampio raggio secondo metodi ritenuti adatti per tutti gli studenti: la verità è che l’apprendimento segue regole diverse per ogni persona e in questo contesto si inserisce l’UDL.
In ambito scolastico e negli ambienti universitari lo scopo di ogni docente è che gli studenti raggiungano il successo nella fase di apprendimento. È bene quindi seguire l’approccio pedagogico dell’UDL, che fornisce un nuovo metodo d’insegnamento agli studenti.
In questo articolo vedremo cos’è l’UDL, la sua metodologia negli ambienti di apprendimento, esempi di attività per l’UDL a scuola e come progettare materiali formativi per gli studenti con uno strumento autoriale.
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UDL: cos’è
Prima di addentrarci nel principio chiave dell’UDL e nelle sue modalità di apprendimento per gli studenti, dobbiamo definire la sigla UDL. L’acronimo significa Universal Design for Learning, in italiano traducibile con PUA, Progettazione Universale dell’Apprendimento.
Alla base dei principi del modello UDL vi è un’idea molto precisa: non esistono gli “studenti medi” attorno al quale la formazione deve essere calibrata. Tutti gli studenti apprendono in modo unico a seconda di diversi elementi personali e degli ambienti di apprendimento: qui si inserisce l’UDL e le sue attività didattiche. Parliamo di fattori fisici ed emotivi ma anche culturali. Non si può insegnare a tutti gli studenti nello stesso modo e ottenere lo stesso risultato.
L’UDL (Universal Design for Learning) ha l’obiettivo di aiutare più studenti a ottenere migliori risultati, seguendo un mix di principi di apprendimento e l’uso di tecnologie e attività di successo. L’UDL prevede di formare gli alunni con metodi di studio che siano più flessibili e ragionando le lezioni sul concetto di inclusione. L’UDL è immaginabile come uno strumento in grado di distruggere qualsiasi blocco alla formazione degli studenti che non rientrano nei canoni più classici di formazione, adattando le lezioni e l’apprendimento alle modalità di coinvolgimento, all’acquisizione di informazioni e ai mezzi di espressione dei singoli studenti.
Ad esempio, possiamo immaginare come alcuni studenti riescano ad assorbire più informazioni leggendo e altri facendo, o come altri studenti preferiscano usare materiali visivi come libri di testo e altri amino tecnologie interattive, prodotti audio o ausili per attività di gruppo.
I vantaggi dell’approccio pedagogico dell’UDL
Per gli studenti quali sono però i vantaggi del curricolo UDL (Progettazione Universale dell’Apprendimento)? Prima di tutto, con l’UDL gli ostacoli all’apprendimento degli studenti vengono scardinati con successo e facilità.
Con le modalità d’apprendimento dell’Universal Design for Learning (UDL) è possibile fornire agli studenti i mezzi necessari per raggiungere gli obiettivi di apprendimento condivisi, poiché l’Universal Design for Learning (UDL) ha il vantaggio di fornire l’educazione in un modo che si adatti proprio agli studenti, alle sfide che affronta e ai suoi interessi invece di richiedere che avvenga l’opposto. Nel modello Universal Design for Learning la personalizzazione e la valorizzazione del singolo è il concetto al centro dei corsi e delle attività di apprendimento.
Più precisamente, usando correttamente i principi e le modalità di comunicazione dell’Universal Design for Learning si ottiene un maggior coinvolgimento degli studenti durante i percorsi d’apprendimento e si trasformano gli alunni in ricettacoli consapevoli delle proprie capacità e delle opportunità di successo.
UDL a scuola: un esempio
Cosa significa però utilizzare il principio dell’Universal Design for Learning (UDL) in ambito scolastico? Il docente come dovrebbe approcciare con gli studenti queste metodologie UDL e chi le utilizza veramente? Vediamo una serie di consigli e un esempio di lezione che possono dare una base per comprendere questo approccio e a partire dalla quali approfondire l’argomento.
Prima di tutto, il docente che usa l’Universal Design for Learning ha il compito di presentare il sapere in un modo tale che gli studenti possa approcciarlo tramite un’attività di riflessione e avere successo nella ricostruzione dell’esperienza. Ad esempio, l’UDL a scuola si può applicare in una lezione di storia nella quale è necessario che l’insegnante richiami tutte le preconoscenze necessarie agli studenti – informazioni sul periodo storico, il contesto sociale… -, evidenzi le parole chiave delle informazioni fondamentali nei nuovi concetti di studio, guidi gli studenti nella visualizzazione delle informazioni tramite strumenti e tecnologie, e infine costruisca sulle conoscenze specifiche apprese dagli alunni e favorisca lo sviluppo di competenze globali.
La metodologia dell’UDL
La metodologia dell’UDL (Universal Design for Learning) segue una precisa gestione di tre elementi finalizzati all’apprendimento degli studenti:
- Mezzi di coinvolgimento: spingere gli studenti ad apprendere
- Mezzi di rappresentazione: fornire strumenti adeguati ai diversi alunni
- Mezzi di espressione: spingere gli studenti a dimostrare quanto appreso
Riguardo i mezzi di coinvolgimento, l’approccio pedagogico UDL prevede di dare l’opportunità agli studenti di fare le proprie scelte, evidenziando solo l’utilità dell’argomento trattato e creando un clima di accettazione e supporto. Gli studenti devono essere invogliati alla collaborazione, alla partecipazione attiva e alla sperimentazione negli ambienti di apprendimento con tecnologie utili alle attività. Per coinvolgere gli studenti bisogna dare importanza all’impegno e al raggiungimento del successo con la pratica, non all’intelligenza o livello di abilità.
Passando ai mezzi di rappresentazione, il modello pedagogico del’UDL deve fornire agli studenti percorsi personalizzati per la fruizione dei materiali didattici. Parliamo dell’opportunità di gestire un software per ingrandire i caratteri, cambiare la velocità del parlato, fornire agli studenti alternative come trascrizioni o sottotitoli, descrizioni testuali di materiali altrimenti visivi o rappresentazioni visive di contenuti testuali. Dovrebbero esserci vocabolari per permettere agli studenti di approfondire concetti e principi che non comprendono. Il docente dell’Universal Design for Learning deve sottolineare le parole chiave dei materiali, ricordare agli studenti quali attività di apprendimento sono state completate nei corsi e suddividere le informazioni in frammenti d’apprendimento, fornendo supporti per la memorizzazione agli studenti.
Riguardo ai mezzi di espressione, l’UDL comporta una necessaria riflessione sulle forme di verifica: gli studenti possono scegliere se sottoporsi a un test scritto, oppure a un’interrogazione orale o magari presentare un lavoro di gruppo. La valutazione può inoltre assumere diverse forme e gli studenti possono scegliere liberamente. I principi dell’Universal Design for Learning (UDL) richiedono che vi sia l’opportunità di interagire in modo personale con i materiali didattici, le attività pratiche e avere accesso a tecnologie che assistano gli studenti.
Progettazione dei materiali per l’UDL
Per approcciare la formazione degli studenti tramite la metodologia didattica med UDL è necessario utilizzare materiali didattici e strumenti di apprendimento che spesso non sono accessibili tramite le normali risorse della scuola. Inoltre, poiché l’orientamento UDL si basa proprio sulla flessibilità e sull’unicità degli studenti, è sempre meglio realizzare i propri corsi di studi con una versione personalizzata dei materiali di insegnamento.
Per la progettazione dell’UDL è necessario acquistare un software autoriale come iSpring Suite. Parliamo di uno strumento per la creazione di corsi di apprendimento e lezioni di formazione per gli studenti che si integra direttamente all’interno di PowerPoint. Permette di trasformare presentazioni già pronte o di creare nuovi corsi di apprendimento.
Con iSpring Suite – disponibile in versione di prova gratuita di 14 giorni con la possibilità di richiedere una demo del software– si ha accesso a un editor video integrato per l’UDL e una didattica inclusiva, la funzione di registrazione dello schermo, la sintesi vocale per dare, agli studenti che necessitano di adattamenti, un modo per ascoltare i testi invece di leggerli, un player video che si adatta ai dispositivi, così da garantire agli studenti la massima compatibilità con smartphone, tablet e PC per usare i materiali e i contenuti di apprendimento anche fuori dalla scuola.
Permette anche far seguire ai corsi dei test, quiz o verifiche per gli studenti con 14 modelli di domande, oltre a esercizi pratici in cui trascinare elementi o simulare conversazioni per imparare più attivamente e garantire la personalizzazione dell’Universal Design for Learning (UDL) anche nella fase finale dell’apprendimento degli studenti.
I docenti hanno inoltre accesso al iSpring Cloud per realizzare i contenuti UDL a lavoro in collaborazione online. Dispongono poi di un ampio catalogo di modelli e immagini, da usare per creare corsi completi per gli studenti in pochi clic senza cercare contenuti e risorse esternamente. iSpring Suite permette di creare eBook interattivi, SCORM, xAPI, cmi5, AICC ed è compatibile con oltre 150 LMS.
Pensieri finali
Ora sappiamo cos’è l’Universal Design for Learning (UDL) e abbiamo un’idea chiara di quali siano i vantaggi che le esperienze UDL garantiscono agli studenti e come approcciare la creazione di contenuti tramite uno strumento autoriale come iSpring Suite, di cui è disponibile una versione di prova gratuita di 14 giorni e una demo per scoprire tutte le funzionalità del prodotto. L’UDL è fondamentale per formare in modo adeguato gli studenti: iniziate subito!